6 Miti Sulla Frutta da Bandire

La raccomandazione di “mangiare più frutta e verdura” è una delle più ripetute da medici, nutrizionisti e organizzazioni sanitarie di tutto il mondo e da molti anni.

Tuttavia, con l’avvento di Internet e dei social network, sono apparse e si sono diffuse anche molte dicerie e miti sul consumo di frutta, che hanno intessuto una catena di disinformazione che confonde i consumatori.

Quindi, la frutta fa bene o male alla salute? Noi di Viva mi Salud abbiamo raccolto 6 dei miti più comuni che circondano il consumo di questi alimenti:

Mito 1:

Sono solo zucchero

La frutta contiene quantità considerevoli di vitamine e minerali di cui il corpo ha bisogno per funzionare in modo ottimale, oltre ad antiossidanti e altri composti vegetali che sono stati associati a vari benefici per la salute e la prevenzione delle malattie (1) (2)

Inoltre, la frutta contiene fibre che, pur non essendo esattamente un nutriente, sono componenti vegetali che producono diversi effetti fisiologici che possono giovare al funzionamento dell’organismo (3).

Mito 2:

La frutta fa ingrassare

La maggior parte della frutta è povera di calorie, quindi può addirittura essere un aiuto per la perdita di grasso. Le fibre presenti nella frutta ne rallentano l’assorbimento e la rendono più saziante (4)

Inoltre, è importante ricordare che nessun alimento ha il potere di far ingrassare o dimagrire.

È l’equilibrio complessivo della vostra dieta (in qualità e quantità) a determinare il vostro processo di accumulo o di ossidazione dei grassi.

Mito 3:
Non si possono mangiare di notte

Per la maggior parte delle persone il consumo di frutta (e di altri carboidrati semplici) di notte è considerato sicuro, tuttavia questa decisione dipenderà dalla vostra salute metabolica e dal livello di tolleranza del vostro corpo ai carboidrati.

Se siete persone sane ma siete preoccupati per l’impatto che il consumo di frutta può avere sui vostri livelli di glucosio nel sangue, vi consigliamo di accompagnarla sempre con una fonte di proteine, fibre o grassi per rallentare il rilascio degli zuccheri presenti nella frutta nel flusso sanguigno.

Se si soffre di insulino-resistenza, diabete o obesità, è bene consultare il proprio medico sul modo migliore per bilanciare la propria dieta nel corso della giornata.

Mito 4:
Causano il diabete

Molte persone mettono la frutta nella stessa categoria di altri carboidrati come pane bianco, biscotti e bibite, e quindi la associano a un aumento del rischio di obesità, resistenza all’insulina e diabete.

Tuttavia, la frutta ha una composizione nutrizionale molto diversa da quella dei carboidrati raffinati e lavorati, e fornisce fibre che svolgono un ruolo importante nel controllo della risposta glicemica. (5) (6)

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Infatti, l’American Diabetes Association afferma che la frutta è un ottimo modo per soddisfare la voglia di dolce, ottenendo al contempo nutrienti di qualità.

American Diabetes Association

Mito 5:
La frutta intera è altrettanto buona da mangiare che da bere in un succo

La frutta intera allo stato naturale ha meno calorie e più fibre del succo di frutta, quindi l’impatto dei due prodotti sul corpo è molto diverso.

Per fare il succo d’arancia si possono facilmente usare 4 pezzi di frutta, ognuno dei quali fornisce circa 60 calorie, quindi in un bicchiere di succo d’arancia si possono consumare circa 240 calorie. Questo è un dettaglio importante, soprattutto per le persone che sono in fase di perdita di grasso o di controllo del peso.

Ma al di là del suo contenuto calorico, quando si prepara una spremuta, gran parte della fibra presente nel frutto viene rimossa, accelerandone così l’assorbimento e il rilascio di zucchero nel sangue.

Mito 6

Tutti i frutti sono uguali

Ogni frutto ha un profilo nutrizionale diverso e quindi si consiglia di includerne una grande varietà per sfruttare al massimo i benefici che hanno da offrire.

Ci sono anche frutti a basso contenuto di carboidrati che possono essere più consigliati per le persone in sovrappeso e obese, ma anche per chi segue una dieta low carb o chetogenica.

Se soffrite di sindrome dell’intestino irritabile ci sono anche alcuni frutti che dovreste evitare o limitare a causa del loro contenuto di FODMAPS (carboidrati fermentabili a catena corta) che sembrano peggiorare i sintomi di questa condizione.