Molte persone confondono la parola “ansia” con “voglie” quando si tratta di cibo, ma la prima si riferisce specificamente alla sensazione di disagio, eccessiva preoccupazione o paura nei confronti del cibo, che può portare a vari disturbi alimentari.
Mangiare dovrebbe essere un’esperienza piacevole, o almeno indifferente, ma per molte persone questo atto, indispensabile per la vita, diventa fonte di paura, con pensieri del tipo: “non avrei dovuto mangiare quello”, “ho mangiato troppo riso? Purtroppo, al giorno d’oggi e grazie all’aumento dei social network e al sovraccarico di informazioni sull’alimentazione, l’ansia da cibo è diventata molto comune e sempre più persone sviluppano condizioni come l’ortoressia, il disturbo da abbuffata, la bulimia, l’anoressia e il disturbo da evitamento o restrizione”.
Se sentite che il cibo è diventato una delle vostre principali preoccupazioni, al punto da interferire con la vostra stabilità emotiva e la vostra vita sociale, questo articolo fornisce alcuni consigli che possono aiutarvi. Tuttavia, ricordate che è sempre meglio cercare un aiuto professionale personalizzato.
Scopri anche:
Consigli per gestire le voglie di cibo
1. Ripulire i social media
I social media sono uno strumento meraviglioso che può essere molto utile, ma possono anche essere un fattore scatenante di insicurezza, paura e stress.
Se seguite molti account relativi alla nutrizione e al fitness, fate una revisione consapevole e cancellate quelli che promuovono messaggi come: “non mangiate questo”, “questo cibo è veleno”, “tutto deve essere biologico”, “questa è l’unica dieta che funziona”.
Non importa se è l’account del medico o del nutrizionista più famoso, se vi mette ansia, unfollowatelo.
2. Abbandonate la mentalità del “buono” e del “cattivo”.
Il cibo non si divide in “buono” e “cattivo”, “miracoloso” e “disastroso”… il cibo è una fonte di energia e di sostanze nutritive che permettono al vostro corpo di funzionare in modo ottimale ed efficiente.
È vero che ci sono alimenti più adatti a voi e altri meno, ma questo non ha nulla a che fare con giudizi morali, bensì con il loro valore nutrizionale.
Ricordate inoltre che non esiste un solo alimento che da solo possa farvi ingrassare o ammalare, così come non esiste un solo alimento che possa farvi dimagrire o curarvi. Ciò che conta, alla fine della giornata, è l’equilibrio totale della vostra dieta.
Il semplice atto di abbandonare i pensieri morali sul cibo vi libererà da un grande fardello di ansia.
3. Ridete dei vostri pensieri compensatori
L’impulso a “compensare” può portarvi a pratiche malsane che non solo compromettono la vostra salute fisica e mentale, ma servono a poco o nulla: Quindi, ogni volta che vi trovate a pensare a un comportamento alimentare “compensatorio”, ridete di voi stessi (anche se all’inizio non vi sembra naturale), distraetevi e trovate qualcos’altro da fare.
Ricordate che nessuna delle pratiche “compensatorie” di cui sopra ha il potere di invertire un comportamento alimentare o di sovralimentazione, e può portare a disturbi alimentari.
>Scoprite anche: >
Diario per lavorare con la fame emotiva
4. Non c’è tempo per le restrizioni
Una persona con ansia da cibo o con un sospetto disturbo alimentare non deve mettersi a dieta o a digiuno, perché le restrizioni non fanno che aumentare la preoccupazione e intensificare l’ansia. È così semplice.
Fatevi aiutare da un professionista per guidare la vostra alimentazione, ma anche per aiutarvi a superare l’ansia. Altri consigli che possono aiutarvi:
- Includere un’ampia varietà di cibi.
- Sperimentate nuove ricette che vi permettano di mangiare di nuovo con piacere.
- Scegliere cibi freschi, naturali e non confezionati per la maggior parte del tempo.
- Ricordate che “la maggior parte delle volte” NON è “sempre”, quindi se un giorno mangiate un alimento poco naturale, fatelo consapevolmente e godetevi la vostra scelta.
- Uscite ogni tanto con la famiglia o con gli amici, parlate, ridete… questo allenterà la tensione costante che avete posto sul cibo.
5. Non abbiate paura di chiedere aiuto
Come accennato all’inizio di questo articolo, l’eccessiva preoccupazione o paura nei confronti del cibo può portare a un disturbo alimentare più grave, ma come si fa a sapere se si è già superato il limite?